WILLIAMS FW18 Renault RS8

   La striscia di vetture vincenti progettate dal genio di Adrian Newey fin dal suo arrivo in Williams nel 1991, prosegue con la FW18, una delle monoposto più vincenti della storia della Formula 1 con ben 12 vittorie, 6 secondi posti, 2 terzi, 12 pole position, 11 giri veloci e 1778 giri al comando sui 2028 fatti nella stagione '96, insomma numeri da capogiro che fanno tornare alla mente le inarrivabili McLaren MP4/4 di Prost e Senna o, più recentemente le Mercedes di Hamilton e Rosberg. I 175 punti conquistati dalla FW18, un record per la scuderia di Frank Williams, sono frutto di un lavoro lungo 2 anni e che ha le sue basi nella già valida FW17 del 1995, stagione nella quale Newey decide di avviare un progetto completamente nuovo e che si distacca totalmente dalle precedenti monoposto.

WILLIAMS FW18, Damon Hill
Juan y Oscar Galvez, GP d'Argentina '96

   Con le sue linee semplici, un musetto alto, sottile e molto elegante, i due enormi deviatori di flusso, l'ala anteriore a tutta larghezza sostenuta da due sottili piloni e quella posteriore collegato agli scivoli posti davanti alle ruote, la FW18 sembra essere una monoposto che si disegna a occhi chiusi tanto sono armoniose le sue linee. Il progetto riprende in larga parte quello della precedente FW17, monoposto di gran lunga superiore alla concorrenza ma che solo una serie di errori, a volte grossolani, da parte di entrambi i piloti, una situazione psicologica della prima guida Hill non adeguata per contrastare la coppia Schumacher/Benetton e una errata scelta del team di non impartire gerarchie fra i piloti con Coulthard, nel ruolo di seconda guida, spesso davanti a Hill, non permettono alla monoposto di ottenere i risultati sperati.

WILLIAMS FW18, Jacques Villeneuve
Montecarlo, GP di Monaco '96

   Dopo aver portato in pista nel finale di stagione '95 la versione “B” della FW17, Adrian Newey, che ricopre il ruolo di capo progettista, e Eghbal Hamidy, come capo aerodinamico, sempre guidati dal direttore tecnico Patrick Head, per il '96 affinano ulteriormente la vettura realizzando la FW18, che dispone di un nuovo telaio con baricentro abbassato rispetto a prima e sul quale sono montate, sia all'anteriore che al posteriore, sospensioni a barre di torsione in configurazione push-rod. A spingere la nuova vettura della scuderia di Grove c'è sempre il solito motore Renault V10, evoluto alla versione RS8 e in grado di erogare 700cv a 14.500 giri in configurazione gara per toccare i 760cv a 16.000 giri in configurazione qualifica, abbinato ad un evoluto cambio semiautomatico a sei marce di costruzione Williams.

WILLIAMS FW18, Jacques Villeneuve
Estoril, GP del Portogallo '96

   La meccanica particolarmente efficace, abbinata ad una configurazione aerodinamica molto efficiente e al potente V10 Renault, fanno della FW18 una monoposto nettamente superiore alla concorrenza, grazie anche alla grandissima mole di lavoro svolta da Hill e dal terzo pilota Jean-Christophe Bouillon nei mesi precedenti l'inizio del campionato con ben 9000km percorsi per affinare al meglio la nuova creatura di Newey. Al confermato figlio d'arte inglese viene affiancato un altro figlio d'arte, fresco del titolo nella Formula CART americana, il giovane Jacques Villeneuve, figlio del compianto Gilles. Grazie alla facilità di guida della FW18, Villeneuve, nonostante sia debuttante con le vetture a ruote scoperte europee, non fatica a trovare subito il feeling di guida con la FW18, ottenendo al primo appuntamento della stagione sulla pista australiana di Melbourne pole, giro veloce e conducendo la gara fino a cinque giri dal termine e costretto a cedere il comando a Hill solo per una perdita d'olio sulla sua vettura.

WILLIAMS FW18, Damon Hill
Monza, GP d'Italia '96

   Nelle due gare successive è ancora la FW18 di Hill a tagliare per prima il traguardo seguita nella quarta gara da quella di Villeneuve e ancora da Hill a Imola, a dimostrazione dello strapotere della monoposto inglese. Il solo Schumacher con la Ferrari tiene vivo un campionato che sembra ormai scritto, anche se nella fase centrale della stagione una serie di altre 5 vittorie consecutive degli alfieri Williams pongono fine ad ogni velleità di successo per i concorrenti. Hill e Villeneuve arrivano a giocarsi il titolo all'ultima gara, con Hill che alla fine si laurea Campione del Mondo per la prima e unica volta nella sua carriera, diventando il primo figlio d'arte a conquistare il titolo 28 anni dopo suo padre Graham Hill. Per ironia della sorte poco prima della conquista del titolo il pilota inglese riceve la notizia che il suo contratto non verrà rinnovato, sostituito dal giovane tedesco Heinz-Harald Frentzen, mentre Newey si appresta a passare alla concorrente McLaren-Mercedes, lasciando in eredità la futura FW19, ultima monoposto Williams in grado di vincere un titolo mondiale. 





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