FERRARI F399

   Dopo la brillante stagione '98 e in vista del Campionato del Mondo del 1999 la Ferrari presenta la F399, una monoposto che non rappresenta certo una rivoluzione ma la giusta evoluzione di una vettura già di per sé ottima come lo era la F300. A capo della Scuderia italiana troviamo ancora Jean Todt che guida il fantastico gruppo di ingegneri che, sotto la guida del Direttore Tecnico Ross Brawn, da vita alla F399.

FERRARI F399, Eddie Irvine
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1999

   Praticamente ogni ingegnere che ha lavorato sulla vettura del '98 mantiene il suo ruolo con Rory Byrne nel ruolo di Capo Progettista assistito sempre dall'italiano Aldo Costa, Nikolas Tombazis come Capo Ingegnere Aerodinamico e sempre coadiuvato da Willem Toet con il ruolo di Responsabile dell'Aerodinamica. Lo stesso Toet però a progetto iniziato passa alla neonata scuderia BAR per essere degnamente sostituito dal giovane Ingegnere italiano Marco Fainello, proveniente dal Centro Ricerche Fiat dove è stato coinvolto in progetti che riguardano la dinamica del veicolo ed in specifico della berlinetta stradale Ferrari 348, oltre che consulente del Team DTM Alfa Romeo dove ha contribuito alla realizzazione della vincente 155 V6 TI che ha fatto la storia nel campionato tedesco per vetture a ruote coperte, battagliando alla pari con le potenti Mercedes 190 EVO, Opel Calibra 4x4, Ford Sierra RS500 e BMW M3 E30 dell'epoca. Giorgio Ascanelli è ancora il Responsabile per la Ricerca e Sviluppo mentre per quanto riguarda il motore, la progettazione e lo sviluppo sono sempre affidate alla coppia Paolo Martinelli e Gilles Simon, capaci di realizzare il nuovo 048, un V10 da 2996cc con un angolo tra le bancate di 80°.

FERRARI F399, Michael Schumacher
Catalunya, GP di Spagna 1999

   Il nuovo motore é strettamente derivato dal precedente 047 ma alleggerito di qualche chilo grazie all'utilizzo di leghe più sofisticate, è in grado di sviluppare una potenza massima di 790cv a 16300 giri ma soprattutto ha un'erogazione della potenza molto dolce gestita da una centralina elettronica Magneti Marelli, ideale per utilizzare al meglio i nuovi pneumatici Bridgestone, da questa stagione fornitore unico per tutte le scuderie del Circus. Il telaio della nuova F399, sempre un monoscocca in fibra di carbonio con struttura a nido d'ape, è più rigido e maggiormente rinforzato nella zona dell'abitacolo, con la posizione del pilota leggermente abbassata ed arretrata rispetto alla F300.

FERRARI F399, Eddie Irvine
Imola, GP di San Marino 1999

   Piccole modifiche di dettaglio riguardano l'aspetto aerodinamico della monoposto, ora molto più curato. L'ala anteriore é completamente nuova, le fiancate hanno un disegno più morbido ma soprattutto vengono rivisti completamente i flussi interni per migliorare lo smaltimento termico, la presa d'aria motore cambia forma e il sistema di scarico top-exiting, cioè con l'uscita dei gas di scarico rivolta verso l'alto per creare un flusso d'aria calda verso l'alettone posteriore, viene ulteriormente migliorato. Durante tutta la stagione il lavoro di affinamento dell’aerodinamica è continuo e serve a migliorare il rapporto tra resistenza e spinta verticale, il che equivale a guadagnare cavalli, o a forzare meno il motore che ha ormai raggiunto una affidabilità invidiabile. Altrettanta cura venne dedicata alla diminuzione del peso, di circa 20 chili rispetto alla monoposto precedente, in modo da poter avere a disposizione una buona quantità di zavorra da distribuire sulla vettura a seconda del tipo di circuito. Viene leggermente rivisto anche il cambio semiautomatico longitudinale a sette rapporti più retromarcia, costruito con una struttura più leggera e modificato nel distanziale e nella forma della struttura deformabile, mentre rimangono invariate le sospensioni a quadrilateri trasversali, in configurazione push-rod, molle a barra di torsione e ammortizzatori telescopici.

FERRARI F399, Mika Salo
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1999

    Anche nel '99 rimane invariata la coppia di piloti che portano in pista la nuova F399, con Michael Schumacher prima guida e Eddie Irvine come fido scudiero, anche se durante la stagione un grave incidente tiene il tedesco lontano dai circuiti per 6 Gran Premi, obbligando la scuderia a correre ai ripari promuovendo Irvine nel ruolo di prima guida e ingaggiando il finlandese Mika Salo come sostituto di Schumacher. La F399 si dimostra immediatamente una monoposto molto competitiva, ottenendo nella prima gara del Campionato in Australia il successo con Irvine, per poi continuare a battagliare per le posizioni di testa con Schumacher, fino al Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Silverstone dove un'uscita di pista per un problem ai freni alla curva Stowe pone praticamente fine alla stagione del tedesco che riporta la frattura di una gamba. La bontà della F399 permette comunque a Irvine di lottare alla pari con la McLaren di Mika Häkkinen e, anche grazie all'aiuto di Salo e dello stesso Schumacher rientrato in tempo per le ultime due gare della stagione, il pilota irlandese si presenta all'ultima gara stagionale in Giappone con un vantaggio di 4 punti sul rivale Häkkinen. Purtroppo il weekend non gira per il verso giusto per le rosse di Maranello e come nel '98 Mika Häkkinen si aggiudica il titolo. Alla Ferrari resta la soddisfazione del Titolo Costruttori, che mancava da Maranello dal lontano 1983, conquistato con 128 punti grazie a 6 vittorie, 5 secondi posti e 4 terzi, oltre che avere la consapevolezza di avere ormai definitivamente avviato un ciclo vincente. 





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