Già
durante la stagione 1978 Gordon Murray si era messo al lavoro per
sviluppare il progetto della ventola estrattrice vista sul posteriore
della Brabham BT46B. La sua idea è quella di raddoppiare le ventole,
riducendone gli ingombri, per estrarre l'aria da entrambi i canali
Venturi. La bocciatura della FIA per la sua BT46B, blocca sul nascere
l'idea della nuova monoposto che avrebbe dovuto prendere il nome di
BT47. Si passa
così al progetto di una monoposto più convenzionale ma, per
ottenere i risultati di downforce equivalenti a quelli delle migliori
wing car dell'epoca, il tecnico sudafricano ha bisogno di un motore
con una configurazione diversa da quella del V12 Boxer Alfa Romeo,
utilizzato nelle ultime due stagioni dal team di Ecclestone.
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Niki Lauda, Brabham BT48 |
Viene così
coinvolta anche la casa milanese per la progettazione di un nuovo
propulsore, sempre V12 ma con un'architettura a 120°, quindi con un
basamento molto più stretto in modo da poter realizzare gli scivoli
estrattori laterali necessari per ottimizzare l'effetto suolo. L'Alfa
Romeo ritorna così a essere figura centrale nella progettazione
della nuova Brabham BT48 che Godon Murray, con David North
come capo designer, realizza proprio partendo dal nuovo motore Alfa
Romeo 1260 V12 da 2991cc. Il telaio è completamente nuovo ed è
sempre realizzato con una monoscocca di alluminio mentre la vettura,
per avere pance laterali più lunghe, ha ora un passo di 2743mm, ben
150 in più della precedente. L'dea delle linee tese di Murray si
rivede anche nell'estetica della BT48 che ha un musetto affusolato
ma con una linea squadrata, così come le enormi pance laterali.
Anche il cofano motore, che ricopre integralmente il V12 Alfa Romeo,
ha linee tese donando comunque alla monoposto un buon colpo d'occhio,
soprattutto per la sua linea bassa e filante. Una nota particolare va
fatta per l'anteriore dove le ali laterali al musetto sono di
dimensioni ridotte e addirittura in tanti circuiti non vengono
nemmeno montate, visto la notevole deportanza creata dalle enormi
pance laterali.
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Niki Lauda su Brabham BT48 a Montecarlo |
Nonostante
la bontà del progetto di Murray, I problemi di affidabilità del
nuovo motore Alfa Romeo perdurano per tutta la stagione, permettendo
ai due piloti titolari, Niki Lauda e Nelson Piquet, di raccogliere
solamente 8 punti in tredici gare a cui prende parte la BT48. Dopo
una stagione costellata da continui ritiri Niki Lauda si presenta al
Gran Premio del Canada solo per annunciare il suo ritiro immediato
dalla Formula 1, lasciando nello sgomento più totale il team di
Ecclestone che è costretto a ingaggiare in poche ore il brasiliano
Ricardo Zunino, già presente in Canada per volere del suo sponsor
personale.
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Nelson Piquet con la Brabham BT48 motorizzata Ford Cosworth |
Contemporaneamente alla decisione di Lauda, il team
Brabham decide di passare alla fornitura dei motori Ford Cosworth che
vengono montati su di un telaio modificato, il BT49, soprattutto
nella dimensione ridotte del serbatoio, grazie ai minori consumi del
V8 Ford. Su questo telaio compare per la prima volta la tecnica di
utilizzare pannelli di alluminio a nido d'ape (Honeycomb) per le
parti maggiormente stressate del telaio. Il salto di qualità per il
team inglese è immediato, con Piquet che nell'ultima gara stagionale
si qualifica in prima fila e ottiene il giro più veloce in gara
dimostrando il recupero di competitività della BT49, ottima di
telaio ed aerodinamica ma mai supportata da un valido propulsore.
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