AGS JH24 Ford-Cosworth DFR

   Il 1989 è un anno di grandi rivoluzioni per la piccola scuderia Automobiles Gonfaronaises Sportives (AGS). Nonostante la discreta stagione '88 che da visto spesso l'unico pilota del team, Philippe Streiff, competere con le vetture di centro gruppo e più volte sfiorare la zona punti, Henri Julien preferisce vendere le quote di maggioranza del team all'imprenditore francese Cyril de Rouvre mantenendo per sé la sola carica di presidente onorario. De Rouvre, già proprietario di una scuderia nelle formule minori, si muove verso un significativo ricambio organizzativo, il cui primo effetto è l'uscita dal team dello storico progettista Christian Vanderpleyn, autore di tutte le AGS fin dal 1970, che passa alla Coloni. Di conseguenza lo sviluppo della nuova AGS JH24 viene affidato al nuovo responsabile tecnico Claude Galopin, in arrivo dalla scuderia Ligier, ma subisce un significativo rallentamento viste le differenti vedute dei due tecnici.

AGS JH24, Yannick Dalmas, Hungaroring GP d'Ungheria

   La stagione 1989 comincia quindi con la monoposto utilizzata nella precedente stagione, la JH23, con la sostanziale differenza di utilizzare finalmente il motore Ford-Cosworth aggiornato all'ultima versione DFR e non più il poco prestazionale DFZ utilizzato in precedenza. Da questa stagione il nuovo proprietario della scuderia decide di schierare due vetture, confermando il fidato Philippe Streiff come prima guida, affiancato dal debuttante tedesco Joachim Winkelhock, fratello del compianto Manfred. Purtroppo però la vettura è anche protagonista in un evento tragico, quando Philippe Streiff nel corso di una sessione di prova in vista del Gran Premio d'esordio in Brasile, ha un tremendo incidente dal quale ne esce vivo ma con gravissime lesioni alla spina dorsale che lo costringono su una sedia a rotelle. In Brasile la AGS corre con il solo Winkelhock mentre lo sfortunato pilota francese viene sostituito, dalla seconda prova del mondiale, dall'italiano Gabriele Tarquini.

AGS JH23B, Gabriele Tarquini, Montecarlo GP di Monaco

   Nonostante sia una vettura di transizione, la JH23B ha il merito di regalare alla AGS il secondo ed ultimo punto iridato della sua storia, grazie al sesto posto conquistato da Gabriele Tarquini nel Gran Premio del Messico. Nel frattempo il nuovo responsabile tecnico Claude Galopin continua a lavorare sulla nuova monoposto che vede la pista solo a metà della stagione, in occasione del Gran Premio di Gran Bretagna quando l'unica JH24 pronta viene affidata a Tarquini che la utilizza momentaneamente solo a Silverstone per poi tornare sulla JH23B nel gran premio successivo. Una volta sgrezzata la nuova JH24 torna in pista nel Gran Premio d'Ungheria, sempre nelle mani di Tarquini, e dal Gran Premio del Belgio anche nelle mani di Yannick Dalmas che nel frattempo ha preso il posto di Winkelhock non capace di superare le pre qualifiche del venerdì mattina in nessuna delle sette occasioni avute.

AGS JH23B, Gabriele Tarquini, Paul Ricard GP di Francia

   Il progetto delle nuova JH24 è interessante ed innovativo, con numerose nuove soluzioni e un utilizzo piuttosto moderno della termoplastica per rinforzare la fibra di carbonio, una ridistribuzione dei pesi ed una linea più bassa e filante. Esteticamente è molto diversa dalla precedente JH23, con un muso più allungato e appuntito ma soprattutto con la zona posteriore completamente carenata, con l'airscope posizionato sopra alla testa del pilota e il cofano motore che si allunga fino a coprire la scatola del cambio e le sospensioni. Purtroppo il 1989 ed il 1990 sono gli anni con le famigerate pre qualifiche, tagliola in cui la AGS è piombata da metà stagione per gli scarsi risultati ottenuti, nonostante il punto ottenuto da Tarquini in Messico.

AGS JH24, Gabriele Tarquini, Spa-Francorchamps GP del Belgio

   La JH24 non riesce mai ad uscire da quell'inferno, rivelando tutti i suoi limiti, dovuti molto probabilmente al poco tempo a disposizione per lo sviluppo che non permettono di risolvere i tanti problemi, il principale dei quali è nell'impianto di raffreddamento che non riesce a limitare il surriscaldamento del motore, impedendone il suo sfruttamento massimo. Nelle quattordici occasioni nelle quali viene portata in pista da Tarquini e Dalmas, la JH24 non riesce mai a superare lo scoglio delle pre qualifiche, obbligando la piccola scuderia francese ad un altra stagione difficile in vista del 1990.





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